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Le malattie della Cornea come intervenire  La cornea rappresenta la finestra sul mondo del nostro apparato visivo, come attraverso il vetro di una finestra le immagini, i colori, la luce entrano in una stanza così la trasparenza della cornea assicura il passaggio delle informazioni visive all'interno del nostro occhio dove la retina è poi in grado di trasformarle in segnali elettrici per il nostro cervello.La cornea rappresenta la finestra sul mondo del nostro apparato visivo, come attraverso il vetro di una finestra le immagini, i colori, la luce entrano in una stanza così la trasparenza della cornea assicura il passaggio delle informazioni visive all'interno del nostro occhio dove la retina è poi in grado di trasformarle in segnali elettrici per il nostro cervello.Molte malattie colpiscono la cornea alterandone la forma, lo spessore, la trasparenza.
Alcune sono dovute ad infezioni di batteri, virus o funghi altre a processi degenerativi che possono compromettere questa parte dell'occhio e portare anche alla cecità.

 

 

 

 

IL CHERATOCONO

 Il CheratoconoCon il termine cheratocono si definisce una sporgenza corneale localizzata, che si manifesta deformando in maniera conica il normale profilo della cornea.
La deformazione è secondaria ad un assottigliamento dello spessore corneale che può essere progressivo nel tempo. Il comportamento clinico è piuttosto caratteristico. La malattia si manifesta in genere nella seconda decade di vita. L'andamento del suo sviluppo tende a variare considerevolmente. L'ectasia può progredire per circa 5-10 anni e, quindi, stabilizzarsi permanentemente. Periodi di progressione possono alternarsi con altri durante i quali il processo è stazionario. E' in ogni caso poco comune che l'affezione progredisca dopo i 40 anni d'età. S'ignorano i fattori che ne determinano sia la progressione sia la stabilizzazione.
Il cheratocono molto spesso è bilaterale.
Può essere asintomatico. Inizialmente si può avere una visione confusa, dovuta all'astigmatismo miopico irregolare, che non permette una buona acutezza visiva con gli occhiali. Nonostante ciò, il paziente può migliorare il suo visus socchiudendo le palpebre.
Spesso il soggetto affetto da cheratocono nota una riduzione della funzione visiva ancora prima che essa possa essere apprezzata clinicamente. Talora si riscontra in questi pazienti anche una diminuzione della sensibilità al contrasto. Alcuni lamentano fotofobia. Dal punto di vista ottico essa produce un astigmatismo miopico irregolare con riduzione dell'acutezza visiva non sempre adeguatamente correggibile con gli occhiali., qualora l'acuità visiva con occhiali non è accettabile a causa dell'astigmatismo irregolare, si deve optare per una correzione con lenti a contatto, che producono un miglioramento del visus
Negli stadi avanzati, la cornea può presentare opacità che riducono comunque l'acutezza visiva, in questi casi, si deve ricorrere al trapianto di cornea.
Il cheratocono non è in rapporto con alcun processo infiammatorio.Attualmente si stanno conducendo alcune ricerche che possono evitare o ritardare il trapianto della cornea servendosi della terapia laser.

TOPOGRAFIA CORNEALE

E' uno degli esami più moderni per lo studio della cornea, consente di fare una diagnosi anche negli stadi iniziali di un Cheratocono e seguirne la progressione. E' inoltre un esame indispensabile nella chirurgia refrattiva.
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OPACITÀ DELLA CORNEA

Molte malattie della cornea, di diversa origine, (infezioni, traumi, degenerazioni) possono determinare delle opacità con perdita della trasparenza corneale che rendono necessario l'impiego di un trapianto. In alcuni di questi casi, però, le nuove tecnologie ed in particolare la PTK con il laser ad eccimeri, hanno permesso di migliorare la prognosi di queste malattie evitando un intervento chirurgico.

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TRAPIANTO DI CORNEA

Rappresenta l'intervento risolutivo per molte patologie corneali. Consiste nel prelevare un dischetto di cornea sana da un donatore e trapiantarlo nell'occhio del ricevente. L'intervento può essere eseguito anche in anestesia locale, la cornea è suturata con del filo sottilissimo di nylon che viene poi rimosso a distanza di tempo. Purtroppo in Italia il numero dei donatori è ancora esiguo in rapporto alla quantità dei pazienti che necessitano di un trapianto corneale. Sono presenti in Italia diverse banche degli occhi che hanno il compito di prelevare e distribuire le cornee ai centri che ne fanno richiesta.

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ALTERAZIONI LACRIMALI

Il nostro occhio è costantemente bagnato da un sottile strato di liquido lacrimale che nutre e lubrifica la congiuntiva e la cornea.
Spesso una patologia corneale può dipendere da un'alterazione nella distribuzione di questo liquido. Una sufficiente e regolare umidificazione dell'occhio umano è indispensabile per una vista senza disturbi. Requisiti fondamentali a ciò sono la presenza di un adeguato quantitativo di fluido lacrimale, la chiusura normale delle palpebre e un ammiccamento regolare, che genera e pulisce ripetutamente il film lacrimale precorneale e impedisce l'inaridimento dell'occhio. La composizione e il volume del fluido lacrimale rivestono una particolare importanza come "lava parabrezza" dell'occhio.
Il fluido lacrimale precorneale non è affatto un sistema stabile; esso, al contrario, è instabile e può perdere il proprio equilibrio a causa di diversi fattori di disturbo.

Vi sono molti fattori di disturbo causati da agenti chimici, da farmaci, da reazioni allergiche, da infiammazioni croniche, da malattie sistemiche e da fattori ambientali. Il crescente uso di agenti chimici nell'ambiente e le numerose sostanze inquinanti che in esso vengono scaricate causano frequentemente reazioni patologiche nell'occhio.

Ne conseguono irritazioni alla congiuntiva accompagnate da un senso di secchezza, di bruciore, di sfregamento e da una sensazione di granelli di sabbia negli occhi. Questi disturbi alterano la quantità e la composizione del fluido lacrimale e provocano cambiamenti strutturali a congiuntiva e cornea quando influiscono sull'occhio per un periodo sufficientemente lungo, dando luogo al quadro clinico dell'occhio secco. L'aumento del numero di pazienti sofferenti di occhio secco sfida da secoli gli scienziati e gli oculisti perché, tra le altre cose importanti, la malattia (già di per sé molto irritante per il paziente) può condurre a gravi impedimenti visivi nei casi più seri.
Soprattutto negli ultimi 20 anni il numero dei soggetti sofferenti di occhio secco è aumentato in tutti i paesi sviluppati - circa un quinto dei pazienti che si recano dall'oculista soffre di questo disturbo.
Se possibile, il trattamento della malattia di base costituisce la terapia più adeguata, altrimenti occorre eliminare i fattori di disturbo provocati da sostanze irritanti, da insufficiente umidità atmosferica, da errori di rifrazione o da altre cause.

Prof. Gianluca Scuderi

scuderi-gianlucaProfessore Associato di Oftalmologia Facoltà di Medicina e Psicologia "Sapienza" Università di Roma

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