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Oftalmologia Pediatrica

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Uno dei campi di interesse dello Studio Scuderi è l'oftalmologia pediatrica.

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Abbiamo maturato una lunga esperienza in patologie come il Glaucoma congenito e la Cataratta congenita.  Eseguiamo interventi per la correzione dello strabismo e utilizziamo tecniche di stimolazione per il recupero dell' Ambliopia (occhio pigro)

I primi anni di vita, fondamentali per un sano sviluppo dell'apparato visivo.

L'occhio è importantissimo per lo sviluppo cognitivo.

L'apparato visivo alla nascita non è ancora sviluppato nella sua completezza. Nei primi anni di vita il bambino impara a vedere. Si relaziona col mondo esterno e integra le funzioni visive con tutte le altre percezioni.


Se presenti patologie o difetti visivi oculari, lo sviluppo armonico del sistema visivo può risultare compromesso in maniera irreversibile. La limitazione delle capacità visive può  pertanto rappresentare una difficoltà  per l'apprendimento più in generale.

A che età la prima visita oculistica?

Normalmente alla nascita tutti neonati vengono sottoposti ad un controllo oculistico di routine per escludere patologie congenite oculari.

Quindi, se nei primi anni, i genitori o il pediatra non notano atteggiamenti anomali che facciano pensare ad un deficit visivo quali deviazione di un occhio, posizioni viziate del capo, difficoltà nel prendere gli oggetti o a riconoscerli in lontananza, è utile fare una visita oculistica verso i quattro anni di età.


A quest’età il bambino è infatti generalmente già in grado di collaborare e se si riesce a coinvolgerlo con l’aiuto dei genitori, la visita diventa una sorta di gioco. Correggere un difetto visivo in questa fase dello sviluppo permette un recupero completo della capacità visive .

 

Se invece tardiamo nella diagnosi  si può  sviluppare una Ambliopia, il cosiddetto “occhio pigro”, il bambino avrà cioè un occhio con notevole riduzione della visione per tutta la vita,  che non sarà più possibile correggere ne con occhiali ne con interventi.

Come si misura la vista in un bambino?

E' necessaria la vostra collaborazione, a casa ritagliate un cartoncino a forma di E  e mettendovi uno di fronte all'altro insegnategli a descrivere l'orientamento delle punte della E, o con la mano o con una seconda E di cartone: il piccolo dovrà dire da che parte vanno le punte della "forchettina", della "chiave magica", della "potente arma di..." o quant'altro potete immaginare... Questo gioco lo rifarà dall'oculista !!! 
 

Se in seguito alla prima visita non si riscontra alcuna alterazione del sistema visivo, è indicato eseguire una seconda visita all’età di 6 anni con l’inizio del periodo scolare.


In seguito sarà il medico oculista a dare indicazione per eventuali futuri controlli

Come preparare il bambino alla vista oculistica

Quando parlate con il bambino è opportuno non riferirsi all'oculista come ad un dottore ma stimolate la curiosità del bambino sull'avventura dall'oculista.

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L'esame oculistico é quasi interamente basato sulla proiezioni di luci e disegni  e su alcune semplici richieste di collaborazione, l'unica manovra spiacevole é legata all'instillazione di gocce. Le gocce per dilatare la pupilla  sono spesso necessarie ed hanno lo scopo di svelare difetti visivi nascosti, evenienza piuttosto comune nei bambini. Dopo l'instillazione il bambino sperimenterà una transitoria incapacità di mettere a fuoco le immagini ravvicinate.

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A volte può essere necessario immobilizzare il paziente, in nessun caso le manovre causeranno dolore, il più delle volte sarà la tensione a scatenare la reazione del bambino.

E' fortemente suggerita la presenza di un unico accompagnatore per non distrarre il piccolo e per garantire una comoda attesa per tutti i pazienti.

A distanza di qualche giorno, richiamare positivamente l'esperienza presso lo studio oculistico, contribuirà ad instaurare una consuetudine con le visite mediche e rendere meno stressanti i controlli futuri.

Come far accettare al bambino il bendaggio o l'uso degli occhiali
La copertura dell'occhio sano con un bendaggio per riattivare “quello pigro” è una terapia che va condotta nei tempi stabiliti dallo specialista e monitorata attentamente

Spesso è necessario fa eseguire ad un bimbo con un occhio pigro il bendaggio dell'occhio sano, questa pratica non sarà accettata nei primi tempi dal bambino che si sentirà deprivato della visione dell'occhio migliore inoltre essa può rappresentare un  elemento di "disturbo" nella vita quotidiana e nell’immagine che egli ha  di se stesso. 

 

Il rischio maggiore è che il bambino, già titubante, colga anche nei genitori un "dispiacere" o una difficoltà ad affrontare una situazione che in qualche modo contrasta con l’idea ed il desiderio di un figlio bello e senza difetti. Sono sentimenti comprensibili, ma che devono essere razionalizzati. Far vincere le reticenze nell'eseguire il bendaggio vuol dire perdere l'occassione per il recupero funzionale. Occorre avere come obiettivo la salute del bambino.

Riguardo agli occhiali se spesso ben accetti dai più piccoli perchè vedono migliorare la loro capacità visiva, possono risultare  un disagio o un complesso, per i più grandi a causa  del confronto con i coetanei e dal percepire la propria immagine come "diversa" da quella degli altri. Migliore la situazione se anche i genitori sono portatori di lenti.
Coinvolgiamo poi il bambino nella scelta della montatura sempre nel rispetto del modello più idoneo all'età.

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